"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

mercoledì 26 ottobre 2011

Mafia: si in Italia, no in Europa.



25 ottobre, Strasburgo, Parlamento Europeo. Un giorno che sa di storia.

Nel giorno in cui il pentito Lo Verso testimonia al processo contro il generale dei carabinieri Mario Mori, ex comandante del Ros, ed il colonnello Mauro Obinu, imputati di favoreggiamento aggravato nei confronti di Provenzano, accusa il Presidente del Senato Renato Schifani, il Sen. Marcello Dell’Utri, il fondatore di Forza Italia per capirci, Totò Cuffaro, già in carcere a scontare le sue pene (condannato a 7 anni di reclusione per concorso aggravato in associazione mafiosa) e Saverio Romano, la punta di diamante di questo governo, già indagato ed in attesa dell’udienza preliminare del  prossimo 20 dicembre per fatti di mafia, la risoluzione sulla criminalità organizzata e le mafie (scarica), relatrice Sonia Alfano, già approvato all’unanimità in Commissione per le liberta civili, la giustizia e gli affari interni il 29 settembre 2011, viene approvata con 584 si, 48 astenuti e 6 contrari.

Un passo rivoluzionario per tutti i 27 paese europei.

In Italia per contrastare la mafie in Parlamento, abbiamo dovuto attendere impassibili alla morte di vittime e servitori dello Stato.

Un passo per dire di NO alle mafie in Europa, in Italia abbiamo assistito gradualmente alla “mafializzazione dello Stato”, la giornata di oggi rappresenta una grossa iniezione di fiducia per chi combatte la mafia ogni giorno e si sente venduto e sminuito da questo governo che tra condoni, scudi fiscali, tagli alle forze dell’ordine ed agli apparati di contrasto alla criminalità mafiosa (vedi i probabili tagli alla DIA, la Direzione Investigativa Antimafia voluta fortemente da Falcone) la mafia se la porta in casa e se la difende, della serie se sei indagato per mafia ti faccio ministro e ti difendo in parlamento.

Si tratta del primo fondamentale passo per il contrasto alla criminalità organizzata e alle mafie a livello europeo e per la prima volta appare in una posizione ufficiale del Parlamento Europeo il termine “mafie”.
Probabilmente verrà istituita una commissione parlamentare sul crimine organizzato e le mafie.

Ecco i punti centrali del testo:

norme per evitare che i condannati in via definitiva per reati connessi alla criminalità organizzata possano candidarsi alle elezioni europee;

estensione del reato di associazione mafiosa a tutti gli Stati membri;

norme contro la criminalità finanziaria e il riciclaggio di denaro;

norme efficaci per il sequestro, la confisca dei proventi criminali e il loro riutilizzo a scopi sociali;

miglior coordinamento e cooperazione di Europol, Eurojust, OLAF tra loro e con le autorità nazionali;

miglioramento della cooperazione giudiziaria e attuazione piena del principio del reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie;

norme in materia di trasparenza e di prevenzione per evitare che i fondi pubblici finiscano nelle mani della criminalità organizzata.

A questa relazione hanno contribuito anche i magistrati Gratteri, Scarpinato, Ingroia, Cataldo Motta.

Oggi è un giorno di festa, grazie Sonia.

mercoledì 19 ottobre 2011

Proposta di legge per l’introduzione del voto anticipato in Italia


Dopo diversi mesi di intenso lavoro, abbiamo finalmente elaborato e scritto una proposta di legge tramite cui si potrebbe introdurre in Italia il meccanismo del voto anticipato dell’elettore lontano dal proprio luogo di residenza per le elezioni di Camera, Senato, Parlamento Europeo e Referendum sulla base di quanto avviene in Danimarca.
La proposta di legge del Comitato IOVOTOFUORISEDE si sviluppa come corollario alla legge 361/1957 (legge che regola le elezioni per la Camera dei Deputati) ed è svincolata dal tipo di legge elettorale, quindi può essere adottata in qualsiasi momento e con qualsiasi legge elettorale.
La soluzione al problema sollevato dalla petizione ( che ha raggiunto quasi 10.000 firme) ormai c’è, non ci sono più scuse per rimandare ulteriormente la soluzione di questa assurda situazione antidemocratica che viviamo in Italia elezione dopo elezione e che impedisce a centinaia di migliaia di cittadini di assolvere al loro  sacrosanto diritto di voto sancito dall’art. 3 e dall' art. 48 della Costituzione .
Ora ci attendiamo delle risposte e degli atti concreti dal mondo politico in tempi brevi, firmate e fate firmare la petizione!
In alto trovate lo schema di principio del funzionamento del meccanismo del voto anticipato elaborato nella proposta di legge e la descrizione della procedura, mentre trovate il testo integrale della proposta di legge nella sezione “Proposte di Legge” del blog.
Ringraziamo sentitamente per il prezioso aiuto e la fondamentale collaborazione nella stesura del testo del ddl la dott.ssa Federica Rampulla, Marco Vinciguerra e Salvo Ognibene.

Comitato IOVOTOFUORISEDE

Proposta di legge:


Procedura per consentire l'espressione di voto in seggio diverso da quello di iscrizione sui registri elettorali tramite il voto anticipato.


Art. 1 Con la presente, vista la legge n.361 del 1957 e successive modifiche, si autorizzano gli aventi diritto a poter esercitare il diritto elettorale attivo in data anteriore a quella stabilita per le elezioni, nei modi e nei termini stabiliti agli articoli seguenti, senza oneri di giustificazione della scelta.

Art. 2 L’elettore che intenda esercitare il voto anticipato, dopo l'indizione del decreto di convocazione dei comizi elettorali, fa domanda alla prefettura competente della provincia dove intende votare, purchè non si trovi all’interno della stessa Regione in cui è residente l’elettore, entro il 30° giorno prima della data delle votazioni con una raccomandata con ricevuta di ritorno tramite un apposito modulo scaricabile anche dal sito del Ministero dell'Interno oltre che disponibile presso gli Uffici delle Poste Italiane.

Art. 3 Ogni prefettura che abbia ricevuto richieste di voto anticipato provvede entro il 22° giorno che precede le votazioni a:

a) predisporre le cabine elettorali in un locale della prefettura idoneo dove possa essere espresso il voto;

b) stampare in numero adeguato, in base alla richieste ricevute, le schede bianche a riempimento con su scritto “Scheda per il voto anticipato” e 2 spazi bianchi da riempire con il nome della lista ed il nome del candidato, nonchè 3 linee per l’eventuale espressione delle preferenze  nell’ambito delle elezioni per il Parlamento Europeo, ai sensi dell’art.15 comma 2 della L.18/1979
c) predisporre buste colorate, di diverso colore in base alla votazione di Camera, Senato, Referendum e Parlamento Europeo, non trasparenti in numero pari alle schede bianche di cui al punto b) in cui inserire la scheda di voto;
d) predisporre dei moduli in numero pari alle schede bianche di cui al punto b) che attesti, a mo' di lettera di accompagnamento, che il votante abbia espresso il voto presso l'ufficio della prefettura, personalmente, in segretezza e libertà, con apposito spazio per la firma del votante e del funzionario incaricato di ricevere la scheda votata;
e) predisporre delle buste in numero pari alle schede bianche di cui al punto b) su cui ci sia lo spazio per indicare Nome, Cognome, Comune di residenza, Sezione di pertinenza del votante e Prefettura competente per quella circoscrizione elettorale e appositi sigilli antimanomissione.
f) stampare un prospetto di tutte le liste di tutte le circoscrizioni d'Italia che possa essere consultato dal votante che ne abbia bisogno. 
Art. 4 L’elettore  si reca di persona presso la prefettura cui ha fatto domanda di poter votare tra il 21 e il 14 giorno prima delle elezioni e segue la seguente procedura: 

a) riceve la “Scheda di voto” di cui al punto b) dell'art. 3, e la busta di cui al punto c) dell'art. 3, entra nella cabina elettorale ed esprime il suo voto, quindi infila la scheda votata dentro la predetta busta.
b) consegna la busta contenente il voto al funzionario preposto a tale ufficio il quale gli consegna la lettera di accompagnamento di cui al punto d) dell'art. 3 che viene compilata dal votante e firmata dal funzionario stesso con apposizione del timbro;
c) il funzionario infila la busta contente la scheda votata e la lettera di accompagnamento nella busta di cui al punto e) dell'art. 3 e compila con nome cognome comune e sezione di appartenenza del votante e Prefettura competente per quel comune prendendo questo dato da un apposito elenco distribuito dal Ministero dell'Interno e affisso nella stanza di voto e liberamente consultabile dal votante, quindi la sottopone al votante per farla firmare, controfirmarla ed apporre il timbro e sigillo antimanomissione.
Art. 5 Scaduti i termini per l'espressione del voto anticipato,   ogni Prefettura provvede entro il 12° giorno che precede le elezioni a raggruppare per Prefettura di destinazione le singole schede votate, ad inserirle in apposite buste ed inviarle alla Prefetture di destinazione con spedizione  raccomandata allegando a ciascuna un verbale di rendiconto sul numero delle schede  contenute all'interno delle busta.  

Art. 6 Ogni prefettura, ricevute le buste con le schede votate anticipatamente, le apre e le smista per sezione provvedendo ad inserirli in una busta recante la dicitura “Voto anticipato” ed ad accorparle al
materiale di ogni sezione che invierà ai Sindaci entro il 3° giorno che precede la votazione. Inoltre ogni prefettura accorpa al materiale da spedire ai vari seggi elettorali tramite il Sindaco, numero 6 schede bianche a riempimento per il voto anticipato e numero sei buste di cui al punto b) e c) dell’art. 3.
Qualora arrivassero in Prefettura dopo questo termine buste contenenti schede votate anticipatamente si dovrà procedere alla distruzione delle stesse senza aprire in alcuna maniera il contenuto della busta, mentre il verbale allegato alla busta dovrà essere inviato all'Ufficio circoscrizionale al fine di rilevamento di dati statistici sui voti anticipati non andati a buon fine in ottica di miglioramento delle procedure di voto anticipato.
       
Art. 7 I presidenti di ogni ufficio elettorale di sezione il giorno prima delle votazioni alla costituzione del seggio, oltre alle solite procedure, provvede ad aprire la busta della prefettura contente i voti anticipati e verifica se il votante il cui nome e cognome e data di nascita   compare sulla busta è presente sui registri elettorali. Quindi apre la busta e verifica la consistenza e correttezza della lettera di accompagnamento. Ultimate queste operazioni segna nel registro elettorale nell'apposita casella i votanti che hanno espresso il voto anticipato, quindi ripone le buste contenti le schede votate nell'urna in modo che vengano scrutinate con le altre. Le operazioni devono essere eseguite nella sequenza indicata in questo articolo.

Art. 8 Se qualcuna delle verifiche di cui all'art. 7 non dà esito positivo, il Presidente di seggio annulla il voto e non segna nulla nel registro elettorale, sicché se il votante si presenta a votare potrà esprimere nuovamente il proprio voto.
Stessa cosa se sono presenti più di un voto anticipato da parte di uno stesso votante.

Art. 9 Nel caso di presenza di un unico voto anticipato presso il seggio, il Presidente di seggio, il segretario e gli scrutatori dovranno votare presso il seggio stesso tramite le schede a riempimento e le buste fornite dalla prefettura di cui all’art. 6.

Art.10 Terminato lo scrutinio il Presidente di seggio pro
vvederà a timbrare e firmare ogni scheda di voto anticipato. Art. 11 Si elimina la seguente frase dal primo capoverso dall'art.55 della legge n.361 del 1957: “nè, qualora votino in Italia, inviare il voto per iscritto.”

Postilla : L’adozione di tale procedura permetterebbe l’abolizione dell’articolo 116 del D.P.R. 361/1957 con un risparmio di 5 milioni di euro annui, stando a quanto riportato dalla Commissione Bilancio sull’ammontare dei rimborsi negli ultimi 5 anni.


sabato 15 ottobre 2011

Vivere fuori sede è una scelta, votare fuori sede è un diritto!


Venerdì 21 ottobre alle ore 19,00 presso la Sala dello Zodiaco - Sede Istituzionale Provincia di Bologna - Via Zamboni 13, i Giovani Idv Bologna presentano l’iniziativa culturale dal titolo: “Diritto di voto per i fuori sede e lotta allo sfruttamento dei giovani”.

L’approfondimento tematico riveste notevole rilevanza sia per il profilo dei temi trattati, quello del diritto al voto e della dignità del lavoro, sia per la platea autorevole dei relatori.

Nel corso degli anni la millantata esigenza di rendere flessibili i percorsi di inserimento professionale, e quelli di lavoro in generale, ha assunto una deriva spregevole ovvero operare molteplici forme di sfruttamento. La generazione giovanile ne è la più colpita nonostante venga considerata nelle rilevazioni ufficiali - tanto di carattere nazionale quanto di quelle europee - come la più istruita di tutti i tempi, probabilmente la più attrezzata ad affrontare efficacemente le più difficili sfide locali e globali.

Nonostante la nostra costituzione all’art. 48 indichi che “Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge” e nonostante in una molteplicità di realtà europee è ammesso un apposito meccanismo di voto per coloro i quali vivono abitualmente, per ragioni di lavoro e di studio, fuori dal territorio di residenza, in Italia ciò non è contemplato.

A discutere di quali strumenti mettere in campo per fronteggiare queste annose problematiche e ad assumere impegni precisi da condurre in seno al Senato della Repubblica sarà Francesco “Pancho” Pardi, Senatore IDV - già relatore del ddl Ceccanti in materia di voto fuori sede per gli studenti e membro della Commissione Parlamentare Affari Costituzionali. Ad affiancarlo nello sviluppo dell’azione di approfondimento saranno il Presidente del comitato “Io voto fuori sede” Stefano La Barbera; la Dott.ssa Federica Rampulla autrice de “Comparazione modelli europei per il voto fuori sede”; Giuseppe De Biasi - Assessore della Provincia di Bologna con deleghe all’istruzione, formazione e lavoro e Sandro Mandini - Vicepresidente del Consiglio Regionale dell’Emilia-Romagna.

Modera Carlo Diana - Coordinatore dei Giovani IDV BOLOGNA.

Data l’importanza dell’evento, con entusiasmo, si attende una partecipazione numerosa. 

Salvo Ognibene
Giovani Idv Bologna

 
Evento facebook:

I Giovani dell’ Italia dei Valori e il Sen. Pardi sostengono la petizione portata avanti autonomamente dai ragazzi di 
www.iovotofuorisede.it, per realizzare un disegno di legge che consenta il voto fuori sede di studenti e lavoratori.

http://www.youtube.com/watch?v=OMvRtF_vgnQ&feature=related

Marco Vinciguerra, coordinatore Giovani Idv di Ferrara: Votare è un diritto!

http://www.youtube.com/watch?v=jDmiE0vmveo&feature=player_embedded

Firma la petizione
http://www.firmiamo.it/iovotofuorisede

mercoledì 12 ottobre 2011

Cosa succede a Palermo?




Palermo, 19 settembre 2011, la direzione regionale siciliana del Pd viene sospesa dal segretario Giuseppe Lupo invitando chi non fa parte dell’organismo politico a uscire dalla sala dell’hotel dove è in corso la riunione.

Perché?

Perché Beppe Arnone, esponente del Pd Agrigentino è stato al centro di uno scontro fisico con il Senatore Vladimiro Crisafulli (Pd) ( lo stesso che andava al congresso provinciale della CGIL di Enna , in compagnia dell'avvocato Raffaele Bevilaqua, già indagato per mafia e successivamente condannato come boss mafioso di Enna, Crisafulli «si fa baciare sulle guance [...] e con lui discute a lungo di appalti, assunzioni, raccomandazioni e favori vari»).

Il Sen. Enzo Bianco (Pd) durante il suo intervento ha richiamato il partito ai valori legalitari e antimafiosi provocando l’ira e la reazione di Arnone (Pd) che gli ha urlato: “Zitto tu, che stai con Crisafulli”.

Vladimiro Crisafulli, chiamato in causa si è avvicinato ad Arnone, i due hanno iniziato a spingersi e dopo essere stati divisi lo stesso Crisafulli ha chiesto l’allontanamento dalla sala di Arnone, che ha replicato: “Da qui non mi muovo, chiamate pure i carabinieri. Se c’è uno che deve uscire quello sei tu, no io che mi batto contro la mafia”.

Bel siparietto vero? Peccato che rappresenta in toto quello che sta accadendo a Palermo.

A maggio i palermitani dovranno consegnare le chiavi di Palazzo delle Aquile al nuovo Sindaco, sicuramente non a Cammarata ( è alla fine del secondo mandato e non può ricandidarsi), ed all’orizzonte non si vede ancora uno schieramento politico.

Non è che non si vede uno schieramento politico convincente, è che proprio non esiste.

Né da un lato, nè dall’altro e nemmeno al centro.

Nel Pd c’è la linea di Cracolici (presidente del gruppo PD all’Ars che sostiene Lombardo) “Alla Regione dobbiamo dare vita a un accordo politico per costruire una maggioranza che si presenti unita già alle amministrative”, quella di Bianco (Senatore Pd) “come fa un partito come il Pd a continuare a sostenere una giunta come quella di Lombardo? In Sicilia stiamo raccogliendo le firme per indire, fra iscritti e militanti, un referendum contro la giunta regionale di Raffaele Lombardo e nel mezzo quella di Lupo (Segretario Regionale Pd) “dobbiamo riempire di contenuti l’alleanza politico-elettorale col Terzo polo e le forze progressiste che condivideranno il progetto e primarie entro dicembre per la scelta dei candidati alle prossime amministrative”.

L’ex parlamentare Titti De Simone con il movimento "Per Palermo è ora" è riuscita a fissare la data delle primarie al 29 gennaio, facendo sedere attorno ad un tavolo i partiti e i movimenti del centrosinistra.

“Non dobbiamo riconsegnare la città al centrodestra, ma nemmeno metterla nelle mani di Raffaele Lombardo e di una classe politica, quella dell’Udc siciliano che non può certo rappresentare quella discontinuità oggi necessaria”.

L’Italia dei Valori con l’ex Sindaco Leoluca Orlando attende alla finestra "Non sono interessato a sedermi a un tavolo col Pd se non lascia Lombardo. Vuole fare le primarie? Se le faccia, con Lombardo. Saranno diverse da quelle che farò io".

Ah! Per quanto riguarda il centrodestra evito i commenti, è sempre la solita minestra.

Da troppi anni governano questa Sicilia con i vari Cuffaro, Lombardo, Cammarata, Miccichè.

La doppia morale del Pd a me non sta bene e allora che ben venga un “quarto polo” composto da Idv, Sel e Fds. La Sicilia è sempre stata un laboratorio politico e spesso si è anticipata la linea dei partiti e delle coalizioni a livello nazionale.

Lasciamo pure al Pd il cerino in mano e diamo fiducia ai palermitani onesti, il fenomeno De Magistris può e deve ripetersi, poco importa se si chiamerà , Alfano, Orlando o Spallitta.

Le elezioni si vincono con le idee, con i valori, con dei progetti validi per la città.

Anche a Palermo.

sabato 8 ottobre 2011

La parola liberata dalle mafie.



Ieri sera, 6 ottobre,  i Giovani IDV Bologna si sono ritrovati per mostrare  “I molteplici volti della Mafia”, quel percorso iniziato insieme il 4 Maggio scorso quando tennero il primo incontro con l’on. Leoluca Orlando.
A guidarci nel viaggio è stato Salvo Ognibene – Giovane IdV Bologna – che ci introdotto in una nuova realtà, quella costruita da Alessandro Gallo in collaborazione con Alessandro Pecoraro e Maria Cristina Sarò il cui primo traguardo è stato la pubblicazione del libro “La parola liberata dalle mafie”.
Alessandro Gallo, classe 1986, nato a Napoli, una laurea in Dams, con il sostegno del Comune di Casalecchio, dell’Istituzione Casalecchio delle Culture nell’ambito del progetto “Il Futuro volta le spalle alle Mafie” della rassegna Politicamente Scorretto,  ha coinvolto gli studenti dell’ITCS Gaetano Salvemini di Casalecchio di Reno, nel progetto “Vi raccontiamo le mafie”.
Ragazzi del Nord si trovano così a discutere di mafia e di fenomeno mafioso, come elemento caratterizzante anche della propria realtà territoriale. E’ proprio questo il punto di vista nuovo che emerge dal libro e che ha condotto i ragazzi a porre l’attenzione sul tema. Perché quando si parla di mafia, non si parla solo di numeri, vittime e nomi che resteranno sempre nella memoria ma, come ci tiene a sottolineare  Alessandro Gallo con il suo spiccato accento napoletano, si fa riferimento alla più potente organizzazione criminale paragonabile “ad un cane randagio che aspetta dietro l’angolo il momento giusto per correre e mangiarti” prosperando tra le pieghe del legale e dell’illegale. Nel legale si inserisce laddove sono contraddittori, anomali e condizionabili i rapporti economici e sociali essendo in possesso di quantitativi ingenti di denaro; nell’illegale continuando ad operare con la violenza tipica della pratica mafiosa incutendo paura ed omertà.
“Siamo pericolosi” ha ripetuto più volte l’editore,  perché la parola ha una potenza straordinaria e pur essendo rischioso parlare dalle mafie abbiamo il dovere di liberare la parola dal giogo mafioso, riappropriandoci di orizzonti di senso che oggi sono appannaggio dei sodalizi criminali.
Il libro “La parola liberata dalle mafie” è una raccolta di 9 brani, tramite i quali Francesco Aselli, Beatrice Donati, Rita D’Apice, Marika Gentilini, Natasha Malaguti, Armanda Ndregjoni, India Tabellina, Daniela Pistininzi, Valentina Passuti e G., studenti  e studentesse del Salvemini ci presentano il fenomeno mafioso visto da diverse prospettive.
Dalla serata si evince come questa esperienza laboratoriale degli studenti del Salvemini con Alessandro Gallo sia possibile realizzare quello che era il pensiero di Borsellino “La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, delle contiguità e quindi della complicità”.
La conclusione della serata è stata affidata al coordinatore giovani Idv Bologna, Carlo Diana,  il quale ha ricondotto il tema della serata nel contesto politico, ricordando quanto Italia dei Valori sia un partito che più volte si è battuto per la politica corretta, fatta con le mani pulite, puntando ad eliminare tutti i condannati dal Parlamento. E’ stato proprio Carlo Diana a esplicitare in quel “fare catena umana” di leopardiana memoria, il messaggio finale che ci hanno trasmesso i protagonisti della serata, perché, come ci è stato insegnato anche recentemente da Roberto Saviano “ogni volta che si sta parlando si sta trasformando”.
Marialaura Amoruso
Giovani IDV Bologna

mercoledì 5 ottobre 2011

Trovata l'intesa sulla norma anti-blog.



E così ci viene servito un altro inciucio, bello e pronto.
E tutti felici e contenti, io non ci sto!

"Avranno l’obbligo di rettificare entro 48 ore solo le testate on-line che risultano registrate. E' questo l'accordo bipartisan raggiunto in Comitato dei Nove, che sta esaminando il ddl Intercettazioni.
La proposta è il frutto di alcuni emendamenti presentati da Zaccaria (Pd) e Cassinelli (Pdl).

L'emendamento per correggere la norma "ammazza-blog" del ddl intercettazioni è stato annunciato dal deputato del Pdl Roberto Cassinelli, autore di una precedente proposta di modifica.

"Il mio primo emendamento, già da diversi giorni depositato alla Camera - spiega Cassinelli - prevede termini allungati e sanzioni ridotte per i siti amatoriali. Questa nuova versione, che ha avuto il sostegno degli Onorevoli Contento e Costa, e che il comitato dei nove potrebbe fare propria, invece, li esclude tout court dall'obbligo di rettifica, mantenendolo solo per le testate registrate".

Cassinelli aggiunge che "dopo un'intensa attività di sensibilizzazione sul tema, credo di poter dire che sia ormai maturata in tutti, anche nel Governo, la convinzione che il
comma 29 vada cambiato". Per questa ragione, il parlamentare confida in un buon esito della vicenda, sottraendo così i blog ai rischi cui sarebbero esposti in base al comma 29".


http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=157111

sabato 1 ottobre 2011

“La parola liberata dalle mafie”



Giovedì 6 ottobre alle ore 20.00 presso la Sede Provinciale Idv Bologna in Via delle Casse 4/c (dentro Galleria Marconi), i Giovani Idv Bologna presenteranno “la parola liberata dalle mafie”, volume frutto del progetto “Vi raccontiamo le mafie” diretto da Alessandro Gallo in collaborazione con Alessandro Pecoraro e Maria Cristina Sarò, tenutosi presso l’ITCS Gaetano Salvemini di Casalecchio di Reno, sostenuto dal Comune di Casalecchio, dall’Istituzione Casalecchio delle Culture nell’ambito del progetto di Politicamente Scorretto “il futuro volta le spalle alle mafie”.
Il libro tratta storie di mafia, racconti nati dopo un’accurata analisi dei fenomeni mafiosi in Italia, raccontate da un gruppo di studenti del nord Italia che credono di non vivere lontano dalle mafie.
Sarà presente l’autore Alessandro Gallo, vincitore del concorso letterario “Giri di Parole 2011” sezione romanzi, indetto dalla Navarra Editore.
Modera Salvo Ognibene dei Giovani Idv Bologna.
L'ingresso è gratuito ed aperto a tutti i cittadini.

 “Andate nelle scuole lì dove l’innocenza semina coscienza, non gli intellettuali ma le storie salveranno l’innocenza” - Dal progetto “Vi raccontiamo le mafie” ITCS Gaetano Salvemini, Casalecchio di Reno (Bo).