"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

mercoledì 25 settembre 2013

DIECI e VENTICINQUE (e anch'io) al “Be Matricola”

26 settembre – 05 ottobre 2013
Parco della Montagnola, via Irnerio 2 – 3, Bologna       

DIECI e VENTICINQUE sarà presente in particolare il 28 settembre e il 1 ottobre.
             


I padroni della crisi
 Parco della Montagnola 28 settembre ore 18

Biagio Simonetta

Giornalista e scrittore. Autore del libro "I padroni della crisi"

Emiliano Liuzzi

Giornalista, Fatto Quotidiano

Il Paese crolla, le industrie chiudono e gli imprenditori si tolgono la vita, ma nel frattempo le organizzazioni criminali investono, comprando tutto il possibile. La mafia è un’azienda che non conosce cassa integrazione, né licenziamenti con un fatturato di 130 miliardi di euro annui. Vanta un core business che non teme ostacoli: la cocaina. Grazie alla crisi, l’infiltrazione criminale nel tessuto economico nazionale si diffonde con maggiore rapidità.



27 Giugno 1980: la Strage di Ustica

Parco della Montagnola 01 Ottobre ore 18


Daria Bonfietti

Alessandro Gamberini

 Legale dell'Associazione Parenti delle Vittime

Antonella Beccaria

Giornalista e scrittrice
Valeria Grimaldi – DIECI e VENTICINQUE (I Siciliani giovani)

Il 27 giugno 1980 un aereo della compagnia Itavia, con a bordo 77 passeggeri e 4 membri dell'equipaggio, si inabissa nel mar Tirreno, a più di 3000 metri di profondità. A 33 anni di distanza, grazie alle indagini effettuate dal giudice Rosario Priore e all'impegno costante dell'Associazione Parenti delle vittime, grossi passi in avanti sono stati compiuti per l'accertamento della verità sulle dinamiche e i responsabili.
Un incontro per rinnovare la memoria e documentare la storia nei confronti delle nuove generazioni, come impegno affinchè storie come queste non vengano mai dimeticate.

mercoledì 18 settembre 2013

Sciacca: acqua libera tour



Dopo il primo appuntamento dello scorso sabato, continua l’itinerario “Acqua libera tour” promosso dall’associazione Politico - Culturale "La Nuova Primavera", finalizzato ad incontrare i cittadini in vista della manifestazione prevista per il 5 ottobre in favore dell’acqua pubblica che si chiamerà "LiberaMente Acqua" .
“Le proposte che secondo noi sono di più immediata attuazione, poiché dipendono dall’ATO idrico e quindi dalla classe politica e non prevedono contenziosi legali dai tempi pachidermici o esose penali da esborsare per le casse pubbliche – ha affermato il vice-presidente dell’associazione, Giuseppe Catanzaro -riguardano il ripristino della franchigia di 80 metri cubi di acqua forfettari per tutti i cittadini e la rimodulazione al ribasso delle tariffe, in modo da attenuare il dramma sociale in cui la gente di Sciacca è piombata. 
Adesso – continua il vice-presidente Catanzaro – qualcosa deve assolutamente cambiare, e noi riteniamo che, sebbene la soluzione migliore sia il ritorno alla gestione pubblica, per adesso si debba puntare a misure più fattibili e che diano immediatamente un risparmio economico ai cittadini tutelando l’utenza, fino ad oggi corrosa da una condizione oramai inaccettabile”.
Gli appuntamenti di questa settimana sono fissati per lunedì 16 dalle ore 15.30 alle ore 18.00 davanti allo stadio comunale (mercato del contadino) e per giovedì 19 dalle ore 14.30 alle ore 18 alla marina.


mercoledì 4 settembre 2013

Ci mancava solo la mafia georgiana…



All’Italia non sono mai bastate le sue mafie, quelle “autoctone”. Quelle straniere e la loro presenza sul nostro territorio è pian piano aumentata. In Emilia-Romagna, le organizzazioni criminali straniere presenti sono almeno 7 (come risulta dal dossier che abbiamo redatto lo scorso anno con l'Università di Bologna e che trovate qui ) e certamente le aree del nord si prestano di più ad accogliere mafie estere, mentre al meridione, queste, spesso operano come braccio delle mafie tradizionali.
Al di là dei dati e dei numeri è certamente preoccupante il fatto che organizzazioni criminali straniere siano in costante aumento sul nostro territorio e non mi riferisco alle assodate mafie cinesi, albanesi o nigeriane. Sto parlando della mafia georgiana, una “nuova” mafia che nel giro di poco tempo ha iniziato a far sentire il suo operato, sopratutto nel nord Italia, lì dove la mafia, per alcuni, ancora non esiste.
La mafia georgiana è un fenomeno criminale in prepotente ascesa ed ha una struttura internazionale che ricalca quella dell’ex Unione Sovietica ma non è da confondere con la mafia “russa”, differenti sono le origini dei due gruppi criminali e differenti gli sviluppi.

A riportare l’attenzione delle cronache sul fenomeno criminale è stato, l’omicidio di Revaz Tchuradze, il 6 gennaio 2011. L’assassinio sarebbe legato ad “una faida tra i due principali clan georgiani: Kutaiskaya, che raggruppa i georgiani originari della città di Kutaisi e Rustavski-Tibiliskaya, che raggruppa i soggetti originari di Rustavi e Tiblisi”.

Uno scontro che perdura da mesi in Georgia e che rischia di riprodursi in Italia come ci ha fatto notare Diana De Martino, Sostituto Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia, che durante la sua relazione sulle organizzazioni criminali straniere al corso di “Mafie e Antimafia” dell’Università di Bologna si è soffermata anche sulla mafia georgiana, sottolineandone la “novità”.

La popolazione georgiana sul territorio italiano, nell'ultimo anno, è passata da circa 2.500 a 6.500  (almeno quelli regolari e di cui si hanno tracce), e 2000 di questi sono localizzati a Bari, loro capoluogo in Italia.
Certo, non bisogna generalizzare, ma i numeri non sono confortanti.
La criminalità georgiana è sbarcata a Bari senza che i clan locali abbiano potuto porre resistenza e sta conquistando il territorio. Lavorano in gruppo e si tratta di formazioni quasi paramilitari, specialisti in furti in appartamento, estorsioni, ricettazione, riciclaggio e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina: attività in cui il predominio georgiano si sta estendendo.

Negli ultimi mesi sono state condotte operazioni di polizia con diversi arresti a Milano, Roma, Udine, Reggio Calabria e finanche Bologna.


L’evoluzione della criminalità georgiana in Italia sta assumendo caratteri preoccupanti ed i vari gruppi stanno tentando di dividersi il territorio nel silenzio generale.