"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

mercoledì 28 gennaio 2015

Cappelle e lo-culi


Di Salvo Vitale e Salvo Ognibene
Requiem aeternam dona eis Domine et lux perpetua luceat eis, requiescant in pace. Amen. 
Ed è giusto che i morti riposino in pace. Ma morire oggi è difficile e, come al solito, solo i ricchi possono avere subito il posto, il loculo, la cappella, i poveri non si sa. Quanto costa un loculo? 2500 euro da pagare subito al Comune. E se uno non ce li ha? Va a ffa in lo-culo. La situazione al cimitero di Partinico comincia a farsi tragica perché non ci sono più posti da assegnare e fra poco tempo non sapremo più dove mettere il caro estinto.  C’è un rimedio, disseppellire e buttare in una fossa comune i resti di coloro che hanno superato i novantanove anni di permanenza, cioè, come sopra, mandarli a fare in lo-culo, senza però il loculo. Dicevamo però che per i ricchi non c’è problema. Comprano il terreno messo a disposizione dal Comune, costruiscono la loro cappella moderna e con marmi lucenti e ci scrivono sopra il loro nome. Ma la cosa non vale solo per i ricchi, vale anche per i mafiosi. Il cimitero di Partinico è pieno di cappelle di “gente di rispetto” che ha voluto essere presente anche dopo la loro morte.
Girando tra le viuzze del cimitero di Partinico, tra le cappelle perpetue ed alcuni loculi abbandonati è possibile scontrarsi con nomi forti e già tristemente conosciuti. Da don Agostino Coppola a Nenè Geraci. Tra questi, proprio accanto alla cappella della beata Pina Suriano si impone quel nome molto conosciuto a Partinico: Vitale.
Un nome che ha voluto dire tanto e che oggi cerca di continuare a manifestare il proprio potere anche di fronte alla morte. La foto del vecchio patriarca Giovanni, posta all’ingresso sotto la grande insegna che riporta il cognome dei Vitale, dà il benvenuto. Lo stupore nel leggere quel nome è immediato. Fino a qualche mese prima, in quella cappella dei Vitale non c’era nemmeno il cognome, tantomeno le bare contenenti le spoglie, ed i loculi vuoti per gli eredi.
Per il Comune di Partinico tutto regolare. L’assessore competente, Giovanni Pantaleo (insediatosi nel luglio del 2013), interpellato sulla vicenda annuncia che verrà fatta una verifica da parte degli uffici competenti anche se, é giusto ritenere che quel provvedimento che ha autorizzato la concessione della cappella alla famiglia mafiosa deifardazza sia regolare, o meglio, essendo stato rilasciato da un funzionario pubblico non potrebbe essere altrimenti.
A quanto pare non esiste alcuna irregolarità nella concessione della cappella ai Vitale. Questa, assegnata nel primo semestre del 2013 in seguito all’espletamento di una graduatoria ben precisa, sarebbe stata richiesta diversi anni prima. Insomma, niente di irregolare, al momento, ma qualche domanda sorge spontanea su come sia possibile usufruire di una cappella così grande e di chi siano e quali siano i soldi con cui sia stata ristrutturata. Certo, se i nullatenenti sono ritenuti poveri…possiamo concludere che forse non tutti poveri sono uguali. O almeno così é (se vi pare) con l’invito ad andare a fare in lo-culo.

mercoledì 14 gennaio 2015

"L'eucaristia mafiosa" in Emilia Romagna (e anche Bologna)


Cos’hanno in comune le organizzazioni criminali e la Chiesa di Roma? Com’è possibile che proprio nelle quattro regioni più devote di Italia – Sicilia, Calabria, Puglia e Campania – siano nati questi fenomeni criminali così feroci?  A queste e molte altre domande cerca di dar risposta "L'eucaristia mafiosa",che, dopo le intense anteprime in Sicilia è pronto per confrontarsi con il nord Italia.
Dall'Emilia Romagna, al Piemonte e alla Lombardia. 
Il lavoro di Salvo Ognibene prosegue su www.eucaristiamafiosa.it

2copertina-eucaristia-mafiosa-webL'eucaristia mafiosa - La voce dei preti
di Salvo Ognibene

L’eucaristia mafiosa - La voce dei preti, opera prima di Salvo Ognibene, affronta il controverso rapporto tra mafia e Chiesa cattolica, una storia che va dal dopoguerra ai giorni nostri. Una storia di silenzi e di mancate condanne che dura da decenni e che è stata interrotta da rari moniti di alti prelati, dall’impegno di pochi ecclesiastici e da alcune morti tristemente illustri come padre Pino Puglisi e don Peppe Diana. Pur percorrendo la linea già segnata da due grandi studiosi come Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, il libro si presenta con un taglio diverso, interroga i protagonisti della Questione. Le voci dei religiosi-testimoni all’interno del libro ripercorrono tutta l’Italia: Monsignor Pennisi; Don Giacomo Ribaudo; Monsignor Silvagni; Don Giacomo Panizza; Don Pino Strangio, Suor Carolina Iavazzo. Preti e suore che hanno preso posizione e hanno fatto del Cristianesimo, ognuno a modo proprio, uno strumento di lotta alle mafie.


In presentazione:







GIOVEDì 29, MILANO ore18:30

MERCOLEDì 28, TORINO

MARTEDì 27,MILANO

LUNEDì 26, PIACENZA ore18:30
DOMENICA 25, Canale Italia ore 6:00

SABATO 24, GUASTALLA (RE) ore 18:00

VENERDì 23, RAVENNA ore 18:30

GIOVEDì 22, BOLOGNA (2 eventi) ore 17:30 e 20:45

MERCOLEDì 21, REGGIO EMILIA ore 21:00

MARTEDì 20, FORLì ore 19:30

LUNEDì 19, PARMA ore 16:30

sabato 10 gennaio 2015

Ci vediamo il 19 gennaio a Parma, e in tanti altri posti

Si riprende il 19 Gennaio a Parma in buona compagnia (e in tanti altri posti) dopo le belle presentazioni di Messina, Lamezia Terme e Vibo Valentia.

Tutte le info qui, come al solito, qui:




martedì 6 gennaio 2015

Altre presentazioni prima dell'uscita del libro per "L'eucaristia mafiosa - La voce dei preti"

Il primo post del 2015 non poteva non cominciare con questo libro che dopo le sue prime uscite in Sicilia è pronto ad andare fuori...Dopo le prime e belle anteprime di fine 2014 si inizia con Messina e poi Lamezia Terme e Vibo Valentia prima del mini tour settentrionale (ma questo ve lo dirò tra qualche giorno).

Sul sito www.eucaristiamafiosa.it  è possibile seguire passo passo il percorso di questo libro, che è soprattutto un progetto.

Sotto la lunga intervista rilasciata ai microfoni di Telejato, con un intervistatore d'eccezione: Salvo Vitale, storico compagno di Peppino Impastato.