"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

mercoledì 24 febbraio 2016

Con la Sicilia nel cuore: Graziella Pirriatore

Essere sempre se stessi. È questo quello che ci contraddistingue e che può portarci lontano”.
Ecco chi è Graziella Pirriatore. Siciliana d’origine, bolognese d’adozione e arbitro internazionale. Inserita nella lista UEFA nel 2013; è entrata nell’AIA nel 2002 incuriosita da un cartello pubblicitario che promuoveva il corso arbitri allo stadio Dall’Ara.
Una partenza non facile e il primo fischio d’inizio che stenta ad arrivare: “ho arbitrato la mia prima partita dopo tre rinvii consecutivi dovuti al maltempo”. Poi, un infortunio l’ha tenuta lontana dai campi da calcio per qualche mese. Tornata a riprendere l’attività, la fortuna le ha sorriso: “Esercito Italiano – Carabinieri”, indetta per l’anniversario dei caduti della strage di Nassiriya del 12 novembre 2003. L’arbitro designato rinuncia alla gara dopo che la rappresentativa dei militari non voleva giocare se non fosse cambiato il direttore di gara (nell’occasione il collega era un carabiniere). La giovanissima Graziella, chiamata a sostituirlo (per cause ancora a lei non spiegabili, ride), risponde presente. “Ricordo bene quella partita… è stata la partita che mi ha aperto la strada per il CRA. Una partita incredibile finita ai rigori”. Dopo quel fischio finale, l’esordio in Prima categoria. Poi in Eccellenza è stata per due volte consecutive la prima degli esclusi per il passaggio al nazionale. Sacrifici e tanta buona volontà l’hanno portata a essere un punto di riferimento per la sezione di Bologna e per gli arbitri nazionali.
A sostenerla da sempre, quella grande famiglia bolognese che ha imparato a conoscere anche chi scrive: “senza l’affetto e il sostegno della mia sezione e di Antonio Aureliano (dal 2008 Presidente della sezione che fu, tra gli altri, di Bernardi e Collina) non ce l’avrei mai fatta”.
La Pirriatore è il volto bello dell’AIA. Sempre presente in sezione e nella vita associativa, è diventata  un punto di riferimento per i giovani arbitri e per le donne in particolare. Umile e determinata non dimentica la sua Sicilia. Ci è tornata più volte anche da arbitro: “ricordo ancora la prima volta. Ero a Siracusa ma ci sono stata altre volte”. Ci è tornata anche di recente, a Marsala per l’esattezza. Arrossisce parlando della sua isola: “esiste un filo conduttore tra Bologna e la mia Sicilia anche se stiamo parlando di due realtà completamente diverse. Non so se sarà mai una terra di approdo per me ma ci torno sempre quando posso”.
Ad oggi solo Bologna e Terni possono contare due internazionali nella stessa sezione, con la peculiarità che entrambe le rappresentative sono guidate proprio da un uomo e una donna.
L’arbitro non può essere la copia di qualcun altro. Bisogna cercare di capire le proprie specificità e poi migliorarle. Capire cosa ci rende vincenti e insistere su questo”.

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