"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

mercoledì 13 marzo 2013

Habemus Papam: cardinalem Bergoglio





Non appena ho avuto la notizia che il nuovo vescovo di Roma sarebbe stato latino-americano il mio pensiero è andato subito all’arcivescovo Oscar Romero di San Salvador ucciso mentre stava celebrando messa. Ucciso il 24 marzo 1980 a causa del suo impegno nel denunciare le violenze della dittatura del suo paese. Ebbe sempre un cattivo rapporto con Paolo VI e non riuscì a ottenere l'appoggio del nuovo papa Giovanni Paolo II.

Bergoglio, fermo oppositore dei diritti civili, avrebbe dovuto essere eletto nel 2005, poi si tirò indietro. Nel giorno della sua elezione ha esordito dicendo: “voi sapete che il dovere del conclave è di dare un vescovo a Roma e sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo alla fine del mondo”. Parole umili come il nome che porta, Francesco, un nome che porta con se la ricchezza spirituale dei gesuiti e la povertà materiale dei francescani.
Romero dicevamo, ucciso per essersi opposto alla dittatura nel 1980. Un anno quello, in cui la dittatura militare comandava in Argentina (durata dal ’76 al ’83) e la chiesa ufficiale è stata connivente con il Generale Videla.
La complicità con il terrorismo di Stato durante la dittatura militare in Argentina tra il 1976 e il 1983 segnano un grave lato oscuro (qui) nella figura del nuovo pontefice. Trentamila persone (desaparecidos) scomparvero in quegli anni.

Vero è anche che Bergoglio nell'anno del 2000 fece indossare all'intera chiesa argentina le vesti della pubblica penitenza, “per le colpe commesse negli anni della dittatura"

Tra le ultime cose del pontificato di Ratzinger ci rimane il nuovo presidente dello IOR,  uno dei più grossi produttori di navi da guerra tedeschi (qui)


Questa è storia. Quello che avverrà da domani lo giudicheremo giorno per giorno.
Ad ogni modo l’aspettiamo a maggio, a Palermo (in Sicilia, non in Argentina) per la beatificazione di Don Pino Puglisi e magari sarà la volta buona in cui la chiesa inizia a prendere le distanze dalle mafie, tutte le mafie e rompa, una volta per tutte, il silenzio su questa vicenda, iniziando proprio a chiedere scusa a quel parroco di Brancaccio ucciso il 15 settembre del 1993.

Chiudo questo post con un augurio per il nuovo Pontefix sottolineando le parole di un altro uomo di Chiesa, Don Ciotti: «Ogni cristiano ha una duplice responsabilità: cristiana, appunto, e civile. Non può accontentarsi di affermare un ideale, deve entrare nella storia. E sapere che ovunque è a rischio la dignità, lì viene sacrificato il principio di libertà dell’uomo. La Chiesa deve avviare un processo di purificazione e rinnovamento, diventare più povera, più sobria, meno burocratica, più essenziale, più libera. Parlare il linguaggio della vita delle persone, su sessualità, divorziati, bioetica, uso del denaro. E lo Ior deve passare alla banca Etica, subito».  

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