"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

mercoledì 22 agosto 2012

Crocetta’s bluff



Cinisi 9 maggio 2009. Davanti la sede di Radio Aut c’è tanta gente, ci sono i compagni di Peppino, gente comune e tanti volti dell’”antimafia”. Inizio a scambiare qualche chiacchiera con Rita Borsellino, con Salvo Vitale, Beppe Lumia…Crocetta, che io ricordi, non c’era, ma il suo nome era nell’aria, c’era un certo entusiasmo quel giorno. A meno di un mese si sarebbe votato per il Parlamento Europeo e Rita Borsellino e Rosario Crocetta  erano sicuramente i simboli di quell’antimafia che doveva arrivare a Bruxelles, così fu.
Io li votai entrambi e ricordo la mia felicità nel segnare quei nomi. Rita Borsellino la conoscevo già, Crocetta meno ma non ebbi dubbi allora sulle persone che potevano rappresentarmi in Europa.
Tre anni dopo quel Crocetta che io votai per il Parlamento Europeo mi richiede il voto ma questa volta di dubbi ne ho molti di certezze una: non voterò mai chi in qualche modo rappresenta la continuità con quel sistema Cuffaro-Lombardo che ci ha distinto negli ultimi anni.
In Sicilia, gli ultimi Presidenti di Regione hanno chiuso il proprio mandato con fatti di mafia.
Cuffaro  e Lombardo gli ultimissimi, il primo condannato a 7 anni  per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra, il secondo indagato anche per voto di scambio e concorso esterno in associazione mafiosa
Ed il prossimo? Beh…il prossimo Presidente di Regione sicuramente conoscerà il passato della sua bella isola e la storia di Palazzo D’Orleans. Forse l’ex Sindaco di Gela avrà ben pensato di adeguarsi alla tradizione e così pian pianino ha iniziato a prendere posizione per arrivare con tutti i requisiti necessari alla guida della Regione Sicilia, perché, salvo dribbling improvvisi di Miccichè, sarà il prossimo Presidente della mia isola. Certo, una svolta. Un passato che conta, due volte Sindaco di Gela, "antimafioso" ed anche omosessuale. Voi direte, ma la mafia? Con quella, probabilmente, si sta attrezzando perché se fino ad oggi si è sempre distinto per il suo impegno e per le sue lotte da quando si è messo in testa di fare il Governatore si sarà scordato del suo passato adeguandosi in toto alla tradizione siciliana.
Tutto è iniziato con le scorse amministrative Palermitane dove, dopo il caos primarie e la spaccatura di quello che oggi è il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, decise di appoggiare insieme ai suoi compagni di partito Lumia e Cracolici, stampelle di questo disastroso governo Lombardo, Ferrandelli. Orlando ebbe la meglio però e subito dopo si iniziò pian piano a percorrere quel tragitto che ci porterà in un modo o nell’altro al voto il 27/28 ottobre prossimo. Crocetta scende in campo per liberare la Sicilia dalla mafia, dal clientelismo e dalla continuità lombardiana a e cuffariana. Una candidatura nata dal web e libera dai partiti, almeno così dice. A poche settimane dall’ufficializzazione della candidatura le cose sono un po’ diverse: l’ex Sindaco di Gela sembra sia il candidato ufficiale del PD, e fin qui non ci sarebbe nulla di male se non il fatto che proprio i migliori alleati di Lombardo sono i suoi sponsor, ed anche dell’Udc. Esatto l’Udc. Quel partito che ha governato con Cuffaro, sostenuto Lombardo e che tra le sue file ha avuto personaggi come Mannino, Romano o Cintola e che ha fornito forse più di ogni altro partito imputati e galeotti vari.
Casini che da Cuffaro non ha mai preso le distanze, anzi, ha messo due mani sul fuoco della sua innocenza lascia fare al Senatore D’Alia, segretario del partito in Sicilia e uomo di Cuffaro, come ci ricorda lo stesso Crocetta, “caro onorevole D'Alia, sono perfettamente convinto che tu non sia nato ieri. E proprio perché non sei nato ieri, sei stato a tua volta prima uomo di Cuffaro e poi di Lombardo” (vedi qui) che dopo aver abbandonato il percorso intrapreso con il PDL di Marcello Dell’Utri segue la linea dettata da Roma, alleanza con il Pd, senza se a senza ma anche in Sicilia.
Caro Crocetta è solo delusione, delusione di chi come me aveva creduto in lei dandogli anche fiducia e votandolo per quell’europarlamento che oggi vuole abbandonare e queste cose le devo dire proprio a lei, non a Miccichè come ci ha consigliato (vedi) . Non si può costruire l’alternativa della Sicilia con chi fino a ieri è stato il partito di Cuffaro ed oggi è sostenitore di Lombardo.
La Sicilia non ha bisogno di compromessi senza progetto ma di un progetto di rinnovamento da costruire con coerenza e credibilità, abbiamo bisogno di una politica che abbandoni l’ipocrisia, che metta al primo posto l’etica e la morale e che non aspetti le sentenze per allontanare persone inaffidabili nella gestione della cosa pubblica.
Le elezioni si vincono con i numeri,  è vero, ma il cambiamento si fa con le persone, che  non sono numeri.

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