"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

lunedì 20 giugno 2016

Cala il sipario su Inycon 2016. Un’edizione con poco vino e senza applausi


Inycon 2016, ne avevamo parlato quiprima che si aprissero le danze. Ora che anche questa ventunesima edizione si è conclusa tentiamo di fare un breve bilancio di una festa che, nel corso degli anni, è cambiata notevolmente. Forse troppo. E a chi ha detto che con il mio pensiero su Inycon ho cercato di crearmi inimicizie, beh, forse stiamo solo perdendo tempo. Così come ho avuto modo di ripetere, a chi, tra i pochi, mi ha chiesto con sincerità di approfondire. La mia voleva essere ed é stata una critica verso una festa che non può limitarsi a tre giorni di eventi in giro per i cortili del centro storico. E l’idea di “prolungare” Inycon dalla primavera all’autunno non è niente male, anzi. Che poi Inycon a Menfi non è una festa. E’ la festa.
Beh, da dove iniziare? Forse dalle parole di un turista milanese che a chi gli chiedeva cosa ne pensasse di queste sere a Menfi ha risposto: Io sono stato alle feste del vino e questa non lo è. Scusami se te lo dico ma a me sembra solo una festa paesana. E poi non ha senso non far conoscere il vostro bellissimo mare a chi, come me, viene appositamente”. Come dargli torto? Com’è stato possibile ridursi a questo? In effetti, il grande assente di questo week end è stato proprio il vino. È mancato negli spettacoli, nei libri, perfino per le vie del centro storico. E Menfi è, o dovrebbe essere, il suo vino.

Si parla di circa  40 mila visitatori nei tre giorni di festa ma forse qualcosa in più si poteva fare. Se si iniziassero a coinvolgere maggiormente i cittadini Menfi, probabilmente potrebbero venire fuori tante cose belle. A proposito, a Petrosino lo fanno già da un pezzo. C’è perfino una voce del bilancio dedicata alle scelte dei cittadini e proprio in questi giorni hanno scelto il loro ospite musicale per la stagione estiva (era possibile votare, vedi qui, anche per nessun concerto). Forse, a guardarsi attorno, le cose non vanno poi così male. 
Torniamo ad Inycon: è la prima volta che cala il sipario sulla festa del vino e che non si sentano gli applausi in una piazza come sempre affollata. Insomma, e se mancano pure quelli…
Adesso iniziamo a lavorare per la prossima edizione. Sicuro che se fosse chiesto, in tanti sarebbero disposti a dare il proprio contributo senza bisogno di cercare talenti nel resto d’Italia.

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