"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

mercoledì 30 dicembre 2015

Buon 2016

Si lo so. E’ la prima volta che uso il mio blog per lasciar spazio ai miei pensieri.
In realtà è già capitato. Mi capita spesso in certi giorni dell’anno. In quelli segnati sul calendario che strappano un sorriso e una lacrima. E capita quando penso alla bellezza della mia laurea (qui), a Bologna e alla Sicilia. A tutto quello che non ci siamo detti e che l’anno nuovo porterà senza chiederlo. Ad Andrea che ci ha lasciato in questi giorni dopo aver lottato con umiltà e in silenzio per dodici anni. Ci lascia la consapevolezza di quanto si possa fare in una vita, seppur breve come la sua, e cosa voglia dire Politica, sicuro che continuerà a raccontare barzellette e della Valpisella lassù. 




L'augurio è sempre lo stesso, sperando che il nuovo anno sia migliore di quelli passati (che proprio male per me non sono stati, anzi).
Buon 2016, e che sia una buona annata
Lo affronteremo come ogni anno, a muso duro. Ed è bello così.

mercoledì 23 dicembre 2015

Buon Natale



"La speranza è quella cosa piumata
che si viene a posare sull'anima.
Canta melodie senza parole
e non smette mai".



mercoledì 16 dicembre 2015

Un anno de "L'eucaristia mafiosa - La voce dei preti"

A un anno dalla stampa de "L'eucaristia mafiosa - La voce dei preti" è ora di bilanci. Il libro pubblicato con Navarra Editore (a proposito ci vediamo in casa editrice (qui) per gli auguri il 22?)e in vendita nelle librerie di tutta Italia dallo scorso 28 gennaio, conta numeri interessanti. Più che i numeri però conta la bellezza conosciuta in questi mesi in giro per l'Italia. 70 incontri, (un po' di foto le trovate qui) e tanti nuovi compagni d'avventura. Un viaggio dentro la Chiesa che si rende libera e trasparente e che trova il coraggio, finalmente, di parlare in modo chiaro. E a volte anche con i fatti.
Tante sono le persone che dovrei ringraziare. Da Antonio Nicaso che ha voluto firmare la prefazione, a Ottavio Navarra che non ha perso un attimo a credere in questo progetto editoriale. Da Rosaria Cascio agli amici di Caracò. Da chi è andato via a quanti con dolcezza sono arrivati. Da quanti mi hanno invitato e hanno voluto discutere insieme a me di un tema così delicato, a voi che continuate a leggermi e a darmi fiducia.
Un grazie particolare voglio rivolgerlo ai "don" che ho conosciuto e che si sono seduti accanto a me in questi mesi (l'elenco è davvero lungo), e a quelli che lo faranno presto. Per l'appunto, ci rivediamo a metà gennaio "su" al nord perchè c'è ancora tanto da fare.


mercoledì 9 dicembre 2015

Una provocazione d'amore tutta da ascoltare a cuore aperto

L'uscita di Vecchioni all'Università di Palermo è una provocazione d'amore, il resto sono solo chiacchiere e bruttezza di una Sicilia che non cambia e non vuole cambiare

Ah! Le parole del Professore le potete ascoltare qui

"troppi uomini non cambiano e non cambieranno mai:
parlano tutti, ma non dicono parole,
le loro cose non diventano parole"





mercoledì 2 dicembre 2015

Buon compleanno Dieci e Venticinque

Sono trascorsi 4 lunghi anni da quel 7 dicembre 2011. 4 anni che senza voi che leggete, o voi che vi alternate nella redazione di DIECI e VENTICINQUE sarebbero niente.
C'è chi va via. Chi arriva. Chi resta, anche se si fa piccolo in un angolo.
Tante le cose fatte in questi anni, e qualcosina siamo riusciti a costruirla. Passo dopo passo.
E' una bella storia questa. E si continuano a spegnere le candeline.

Le parole e gli auguri di Valeria sono qui





DIECIeVENTICINQUE è un simbolo, è un orologio interrotto con quelle ferme lancette che stiamo provando a rimettere in moto. Quell’orologio è l’immagine di una Storia, che ci fonde e che da nord a sud ci rende uguali, facendo rete. Fare rete, insieme, in questo cammino fatto di etica e verità così che quelle lancette possano ricominciare a girare. 
Vogliamo essere militanti, attori, non spettatori.