"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

mercoledì 27 gennaio 2016

Il romanzo civile di Giulio Cavalli e le scelte che sono scelte

Qui ci sono le guardie e i ladri, bianco e nero, abitare in mezzo non è possibile. Può succedere che tu non te ne accorga, ma sei già o sporco di bianco o sporco di nero.” E’ la quarta di copertina di “Mio padre in una scatola di scarpe” di Giulio Cavalli edito da Rizzoli.

Un “romanzo civile” che a tratti ricorda “passione di Michele” di Giuseppe Fava. La narrazione, il ritmo delle parole, la scrittura elegante e mai banale sono solo alcuni dei punti di contatto. Poi sì, il nome del protagonista è uguale per entrambi ma la similitudine esiste nel ricordo di chi scrive e che a tratti si manifesta nelle pagine del libro. Michele Landa è il nome del protagonista. Un nome, che potrebbe essere anche un altro, se all’origine della storia narrata con il solito piglio da cantastorie da Giulio Cavalli, non vi fosse la realtà. Quella di tutti i giorni e quella vissuta da una persona perbene che vuole godersi la pensione, la famiglia e l’orto di casa, a Mondragone. Quella vita che ti toglie gli amici, che cambiano o volano via, e che ti regala la dolcezza di una compagna e di una famiglia normale.
Da metà libro in poi le pagine tengono attaccato il lettore senza lasciarsi mollare mai. Cresce l’attenzione, i nomi iniziano ad avere un volto e sale anche il magone su per la pancia. E’ vivo e te lo porti dentro. Una brutta storia che regala bellezza e scelte che sono scelte.
Cavalli racconta di un paese indifeso, dove perfino la Stato ha i colori ingrigiti di Mondragone, ricordandoci che le urla e i grandi gesti non fanno la rivoluzione ma che basta poco, pochissimo, interessandoci di quello che avviene anche fuori del giardino di casa per cambiare una piccola città o un grande paese.


Nei prossimi progetti dello scrittore e autore teatrale c’è “L’amico degli eroi",  uno spettacolo teatrale tratto dalle vicende giudiziarie di Marcello Dell’Utri, Vittorio Mangano e Silvio Berlusconi. Ma per saperne di più vi rimando al blog di Cavalli (qui)

mercoledì 20 gennaio 2016

Ci vediamo "su" al nord?

Dopo la presentazione a Sambuca di Sicilia i primi di gennaio, riprende il mio "tour" in giro per l'Italia a distanza di un anno (vedi qui) dalla pubblicazione de "L'eucaristia mafiosa - La voce dei preti".

19 GENNAIO, REGGIO EMILIA
Sarò insieme a don Giacomo Panizza a
Barco di Bibbiano ore 20:30
Correggio (Einaudi) ore 11:30

21 GENNAIO, REGGIO EMILIA
Negli stessi giorni sarò, insieme a don Giuseppe Livatino, anche a:
Correggio il 20 gennaio alle 20:30
Sant'Ilario il 21 gennaio alle 20:30
Polo Pastorale Reggio Emilia il 22 gennaio alle 20:30
"Una missione tra fede e diritto"
Rosario Livatino "martire della giustizia e indirettamente della fede"

24 GENNAIO, PARMA
Libreria Ubik, via Via Oberdan 4/C interverrà Giuseppe Mugnano, collaboratore di DIECI e VENTICINQUE
27 GENNAIO, BOLOGNA

29 GENNAIO, BRESCIA CGIL ore 18

interverranno:

Emma Cotelli, psicologa, S.A.O

don Fabio Corazzina, parroco di santa Maria in Silva

Moderatore: Antonino Giorgi, S.A.O

Concluderà l’iniziativa Oriella Savoldi, segretaria della Camera del Lavoro


2 FEBBRAIO, LIVORNO ore 18

3 FEBBRAIO, PISA ore 21:15

5 FEBBRAIO, BOLOGNA
Venerdì 5 febbraio alle 18:00 presso il Circolo PD Galvani, presentazione dei libri: “L’eucaristia mafiosa – La voce dei preti” di Salvo Ognibene e “Mio padre in una scatola da scarpe” di Giulio Cavalli

Maggiori informazioni, come sempre, le trovate qui

mercoledì 13 gennaio 2016

Mafia, chiesa e un po' di interviste in giro per l'Italia


DIALOGANDO CON PADRE GIUSEPPE LIVATINO SU MAFIA, CHIESA E MARTIRI DELLA GIUSTIZIA
Un’intervista sulla chiesa che ha beatificato un prete, come don Pino Puglisi, ucciso dalla mafia. Oppure Romero, recentemente elevato all’onore degli altari . E che s’interroga sui martiri, e su quello che un giudice beato come Rosario Livatino potrebbe rappresentare.

CON GIOVANNI PANETTIERE SI DISCUTE DI CHIESA E DEL SUO LIBRO
Il libro con la prefazione di Guido Mocellin, affronta diversi temi. Dalle sfida della Chiesa alla realtà che circonda Bregantini.  Dalla storia personale a quella che l’ha portata ad essere arcivescovi di Campobasso.

UNA CHIACCHIERATA CON MAURIZIO ARTALE AL CENTRO DI ACCOGLIENZA PADRE NOSTRO
Ho incontrato Maurizio Artale al Centro di Accoglienza Padre Nostro qualche giorno dopo il 22° anniversario dalla morte del Beato Giuseppe Puglisi e la consegna della Medaglia d’oro al Valor Civile, ritirata dai fratelli del parroco di Brancaccio, Francesco e Gaetano, accompagnati proprio da Maurizio Artale.

mercoledì 6 gennaio 2016

Sipolo e le “Eresie” che sono scelte e musica


“ ...pensavo: è bello che dove finiscono le mie dita
debba in qualche modo incominciare una chitarra”.
Scriveva Fabrizio De Andrè.
In questi giorni ricorre l'ennesimo anniversario da quando la vita ci ha voluto privare della musica e della poesia dell’autore de “La buona novella”. Devo dire che è un po’ la prima cosa che ho pensato dopo aver ascoltato l’ultimo disco di Alessandro Sipolo.  Una voce degli ultimi. Un compagno di “strada” con molta realtà e una deandreaiana utopia che mi ha ricordato, nei limiti della verità, quel “pettirosso da combattimento” del cantautore genovese.
Sipolo l’ho conosciuto a Brescia durante la presentazione del mio libro lo scorso maggio. Ricordo che qualche buon amico in comune me ne aveva parlato e in questi giorni ho avuto la fortuna di ascoltare il suo secondo disco: “Eresie”. Disco che segue a  “Eppur bisogna andare”. 

Classe ‘86, lavora per il Servizio di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati ed è collaboratore dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli Studi di Milano, fondato e diretto da Nando dalla Chiesa, temi a lui cari che ricorrono nel disco. E la musica si sa, è il miglior mezzo per veicolare la verità.
Un disco che è una scelta, come il suo titolo. “Eresie” è un inno alla libertà, una rivendicazione alle scelte sacrosante che ognuno di noi fa e potrebbe fare senza essere derisi, come capita di assistere, da quella brutta parte di certi poteri politici ed ecclesiastici che rispecchiano una società falsa e bigotta, lontana dalle verità e dalla solidarietà tanto annunciata.



Al disco hanno partecipato diversi musicisti del panorama italiano: Ellade Bandini, Alessandro “Finaz” Finazzo (Bandabardò), Alessandro “Asso” Stefana e Max Gabanizza” ed è stato prodotto, come il primo, da Giorgio Cordini, storico chitarrista di Fabrizio De André.
Diversi i generi musicali presenti con il suo rock a far da sottofondo e che si alterna alla rumba e al country in un crogiolo di suoni, parole e musica. Undici tracce che alternano la poesia alla denuncia sociale.
Da segnalare “Tra respirare e vivere” dedicata a  Piergiorgio Welby, Eluana Englaro e suo padre Beppino, insieme al singolo “Le mani sulla città” sulla presenza delle mafie al nord e che riprende il famoso titolo del film di  Francesco Rosi, oltre alle bellissime “Alla sera” e “Denoda ”.

Insomma, buon ascolto. Il disco lo trovate qui, e anche il suo autore www.alessandrosipolo.com