"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

mercoledì 28 dicembre 2016

Arrivederci al 2017, che sia un buon anno!

Pochi giorni fa, durante un'interessante evento organizzato nella mia Menfi, ho sentito qualcuno dire che "i giovani di oggi non sanno divertirsi e che non hanno più valori". E tutti giù ad applaudire (devo dire che la platea era abbondantemente over 50), io sono andato via poco dopo cercando di trovare una motivazione a quelle parole. Ho pensato alla Consulta Giovanile del Comune di Menfi che in pochissimi mesi è stata in grado di organizzare, con risorse limitatissime e non senza problemi, dibattiti politici, eventi culturali e si, anche momenti di divertimento. Poi, per fortuna mi sono tornate in mente le parole di Fabrizio De Andrè, pronunciate durante lo storico concerto al Tetro Brancaccio di Roma. Le ripropongo qui,
"Non sono ancora riuscito a capire bene, malgrado i miei cinquantotto anni, cosa esattamente sia la virtù e cosa esattamente sia l’errore, perché basta spostarci di latitudine e vediamo come i valori diventano disvalori e viceversa. Non parliamo poi dello spostarci nel tempo: c’erano morali, nel Medioevo, nel Rinascimento, che oggi non sono più assolutamente riconosciute. Oggi noi ci lamentiamo: vedo che c’è un gran tormento sulla perdita dei valori. Bisogna aspettare di storicizzarli. Io penso che non è che i giovani d’oggi non abbiano valori; hanno sicuramente dei valori che noi non siamo ancora riusciti a capir bene, perché siamo troppo affezionati ai nostri. Tutto questo per dire che io non ho nessuna verità assoluta in cui credere, che non ho nessuna certezza in tasca e quindi non la posso neanche regalare a nessuno".



Pensando al paese che ci hanno lasciato quelli che continuano a voler impartire lezioni e insegnamenti, beh, forse è proprio per questi motivi che molti "giovani" sono andati via da questo nostro paese. E qualcuno dovrebbe pensarci un po' di più (vedi alla voce Poletti) prima sparare sentenze ad minchiam.
E allora auguri a noi, e alla generazione di chi non si ferma ad aspettare ma che va avanti con il sorriso e con un po' di sano ottimismo verso il futuro, anche quando sembra tutto buio.
Lasciamolo così, "a muso duro", questo 2016, così come saremo pronti per affrontare il nuovo anno che verrà. Buon 2017, e che sia una buona annata!

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