"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

sabato 8 ottobre 2011

La parola liberata dalle mafie.



Ieri sera, 6 ottobre,  i Giovani IDV Bologna si sono ritrovati per mostrare  “I molteplici volti della Mafia”, quel percorso iniziato insieme il 4 Maggio scorso quando tennero il primo incontro con l’on. Leoluca Orlando.
A guidarci nel viaggio è stato Salvo Ognibene – Giovane IdV Bologna – che ci introdotto in una nuova realtà, quella costruita da Alessandro Gallo in collaborazione con Alessandro Pecoraro e Maria Cristina Sarò il cui primo traguardo è stato la pubblicazione del libro “La parola liberata dalle mafie”.
Alessandro Gallo, classe 1986, nato a Napoli, una laurea in Dams, con il sostegno del Comune di Casalecchio, dell’Istituzione Casalecchio delle Culture nell’ambito del progetto “Il Futuro volta le spalle alle Mafie” della rassegna Politicamente Scorretto,  ha coinvolto gli studenti dell’ITCS Gaetano Salvemini di Casalecchio di Reno, nel progetto “Vi raccontiamo le mafie”.
Ragazzi del Nord si trovano così a discutere di mafia e di fenomeno mafioso, come elemento caratterizzante anche della propria realtà territoriale. E’ proprio questo il punto di vista nuovo che emerge dal libro e che ha condotto i ragazzi a porre l’attenzione sul tema. Perché quando si parla di mafia, non si parla solo di numeri, vittime e nomi che resteranno sempre nella memoria ma, come ci tiene a sottolineare  Alessandro Gallo con il suo spiccato accento napoletano, si fa riferimento alla più potente organizzazione criminale paragonabile “ad un cane randagio che aspetta dietro l’angolo il momento giusto per correre e mangiarti” prosperando tra le pieghe del legale e dell’illegale. Nel legale si inserisce laddove sono contraddittori, anomali e condizionabili i rapporti economici e sociali essendo in possesso di quantitativi ingenti di denaro; nell’illegale continuando ad operare con la violenza tipica della pratica mafiosa incutendo paura ed omertà.
“Siamo pericolosi” ha ripetuto più volte l’editore,  perché la parola ha una potenza straordinaria e pur essendo rischioso parlare dalle mafie abbiamo il dovere di liberare la parola dal giogo mafioso, riappropriandoci di orizzonti di senso che oggi sono appannaggio dei sodalizi criminali.
Il libro “La parola liberata dalle mafie” è una raccolta di 9 brani, tramite i quali Francesco Aselli, Beatrice Donati, Rita D’Apice, Marika Gentilini, Natasha Malaguti, Armanda Ndregjoni, India Tabellina, Daniela Pistininzi, Valentina Passuti e G., studenti  e studentesse del Salvemini ci presentano il fenomeno mafioso visto da diverse prospettive.
Dalla serata si evince come questa esperienza laboratoriale degli studenti del Salvemini con Alessandro Gallo sia possibile realizzare quello che era il pensiero di Borsellino “La lotta alla mafia deve essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, delle contiguità e quindi della complicità”.
La conclusione della serata è stata affidata al coordinatore giovani Idv Bologna, Carlo Diana,  il quale ha ricondotto il tema della serata nel contesto politico, ricordando quanto Italia dei Valori sia un partito che più volte si è battuto per la politica corretta, fatta con le mani pulite, puntando ad eliminare tutti i condannati dal Parlamento. E’ stato proprio Carlo Diana a esplicitare in quel “fare catena umana” di leopardiana memoria, il messaggio finale che ci hanno trasmesso i protagonisti della serata, perché, come ci è stato insegnato anche recentemente da Roberto Saviano “ogni volta che si sta parlando si sta trasformando”.
Marialaura Amoruso
Giovani IDV Bologna

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