"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

venerdì 23 settembre 2011

Ciò che non si racconta non è mai accaduto.





Mercoledì 20 settembre, sede del Ministero dello Sviluppo Economico, alcune decine di lavoratori della Irisbus di Avellino manifestano a Roma mentre una delegazione aziendale ha in programma un incontro con il Ministro Romani. Il tutto mentre gli operai non prendono lo stipendio da 3 mesi, Bossi invoca la secessione, Gaetano Ferrieri è in sciopero della fame davanti a Montecitorio da più di 100 giorni, Standard & Poor's declassa l’Italia da A+ ad A, lo spread torna sopra quota 400, il discredito internazionale che copre l'Italia di ridicolo cresce sempre di più, Lampedusa vive una guerriglia urbana tra immigrati e abitanti, il voto sull'arresto di Marco Milanese incombe.
Per non parlare di quel Presidente del Consiglio che ci governa quando non è impegnato a risolvere questioni e piaceri personali. Per non parlare di quel Parlamento ridotto ad occuparsi, si fa per dire, di questioni giudiziarie (ma è diventata un aula di Tribunale senza contraddittorio o ci siamo persi qualcosa?) .
La calma e l’ordine regnano fino a quando i lavoratori decidono di muoversi verso piazza Montecitorio. Vengono bloccati da agenti in tenuta antisommossa. Ordine del questore di Roma, dicono.
Motivazione: trattenuti in quanto davanti a Montecitorio ci sono in corso altre proteste.
Insieme agli operai c’è l’ONOREVOLE Francesco Barbato dell’Italia dei Valori.
Il resto è nel video (clicca qui per guardarlo), ad ognuno le proprie considerazioni.
Prima licenziano, poi impediscono di manifestare, poi di smettere di manifestare, il tutto nel silenzio generale. Assurdo.

“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti,
ed io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me,
e non c'era rimasto nessuno a protestare”.

Bertolt Brecht

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