Lo
scorso anno sono stato assai critico nei confronti della 21esima edizione della
festa Inycon e, quello che ho detto, voleva essere una critica verso una festa che
negli ultimi lustri ha rischiato di essere ridotta a poco più di una festa
paesana. Quest'anno, complici le diverse novità, abbiamo visto e partecipato ad
una manifestazione ben diversa dagli anni passati. Un Inycon giovane,
consapevole che tutto scorre e niente sta fermo.
E’ tornato il vino e sono tornati esperti che non hanno
bisogno di presentazioni come Capriotti, Saccoccio,
Pensovecchio e Buemi, che hanno coinvolto i wine lovers con il racconto e la
bellezza tipica di chi ama questo mondo (la nota dolente è stata la bassa affluenza nei
Wine Tasting, purtroppo). Il Distretto del vino e dei sapori di Sicilia e Slow
Food hanno dato risalto alle eccellenze gastronomiche del territorio. Pure
gli Enonauti, formatisi recentemente, sono stati presenti nei talk e nella
gestione dei wine bar. E che dire della parte dedicata agli spettacoli? La
scelta coraggiosa di portare i Sud Sound System, la partecipazione di John Peter
Sloan con il suo “Culture Shock” e lo spettacolo “Dream” che ha
ricordato il sapore indimenticabile delle rappresentazioni che hanno caratterizzato
le prime edizioni della festa. E poi i fuochi d’artificio che hanno regalato
sorrisi e che fanno ben sperare per il futuro di Inycon.
Infine
una novitá, con l’augurio che possa essere determinante nelle prossime edizioni
della festa: raccontare Inycon attraverso il web. Lo si è fatto nella Social
Room all'interno di uno dei cortili del centro storico, dove, tra gli altri,
protagonista é stato il vino presente nelle parole dei produttori, nei cocktail
tematici e ovviamente nei bicchieri.
Una
manifestazione capace di declinare tutte le
sfumature del vino siciliano con i sapori più antichi dell’Isola che guardano
al futuro di questa terra bellissima. Checchè se ne
dica.
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