"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

mercoledì 18 gennaio 2017

Alessandra Dino racconta “l’aiutante boia di Brancaccio”.



A colloquio con Gaspare Spatuzza. Un racconto di vita, una storia di stragi”, edito da Il Mulino, è l’ultimo lavoro della sociologa palermitana Alessandra Dino, esperta di criminalità organizzata che insegna Sociologia giuridica e della devianza all’Università degli Studi di Palermo.
Gaspare Spatuzza, “l’aiutante boia di Brancaccio”, uomo di fiducia dei Graviano, condannato all’ergastolo con sentenza definitiva per l’omicidio del beato padre Pino Puglisi. Spatuzza, lo stesso che dopo l’inizio della collaborazione con la giustizia è riuscito a ribaltare tre importanti processi e che oggi parla sì da dietro le gabbie ma da uomo libero, sotto la guida di una fede trovata dentro le sbarre.
Un incredibile lavoro quello della Prof.ssa Dino che è riuscita ad incontrare Spatuzza, e a riportare parte del loro dialogo in un libro che, offre un percorso guidato nella vita del collaboratore di giustizia seguito da argute analisi e lungimiranti riflessioni.  
Un libro utile per capire. Un libro che ci mostra, con la giusta lente d’ingrandimento, le fragilità e le verità di un uomo che da dodicenne affiliato alla mafia di Brancaccio si è ritrovato, dopo un travagliato e importante percorso, ad ammirare la “libertà” del carcere. A vivere una vita fatta di scelte e di rinunce ma anche di nuovi interessi e delicate riscoperte.

Particolare importanza rivestono le pagine dedicate alla sua conversione, dopo l’arresto avvenuto nel 1997, l’avvicinamento agli studi teologi e quelle del rapporto con tre prelati che lo hanno accompagnato in questo percorso del tutto particolare quanto insolito.
Tante le affermazioni di Gaspare Spatuzza su cui riflettere. Una su tutte: “Prima ero cristiano, a cosa vuol dire essere cristiano…non me lo chiedevo neanche. Ma mi sentivo cristiano . Oggi mi rendo conto che è una pura bestemmia dichiararsi cristiano e praticare azioni di sopraffazione contro il tuo prossimo , per non parlare di quello  che si definisce il peccato più grande: mettere fine alla vita di un essere umano”. Ecco, è proprio questo il senso di quelle parole che la Chiesa ha tardato nel pronunciare e le analisi condotte in questo libro, possono essere decisive se utilizzate all’interno di uno studio e di una riflessione ben più ampia che vede oggi la chiesa contrapposta alle organizzazioni criminali.

A.DINO, “A colloquio con Gaspare Spatuzza

€ 20,00, e-book € 14,99, qui

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