"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

sabato 12 marzo 2016

Due anni da una laurea in giurisprudenza: bilanci e prospettive



Di quello splendido giorno di due anni fa ne scrissi qui, ora è tempo di bilanci. E prospettive soprattutto.
La camicia comprata per l'occasione riesco ancora a metterla (dovrebbe esser un buon segno nonostante sia tornato a vivere in Sicilia), e la cravatta, la metto spesso. A questo vi è da aggiungere che il famoso post-laurea per un laureato in giurisprudenza ha sempre un gusto e un tempo variabile, nonostante impegno e competenze. E se per caso uno provasse a lamentarsi, si sentirebbe ripetere continuamente sempre lo stesso ritornello: "è così ovunque".
Le difficoltà non mancano e i dubbi e le domande aumentano sempre. C'è chi pensa di voler fare l'insegnante (si, ci avevo pensato anch'io ma poi ho scoperto che si trattava quasi di un sogno), chi di andare all'estero (e un po' invidio gli amici che hanno avuto il coraggio di lasciare l'Italia) e chi di voler fare l'avvocato, sfidando 18 mesi di pratica (a me tutto sommato è andata bene), un'attesa infinita per ricevere notizie sull'esame di abilitazione e, ovviamente, un futuro lavorativo retribuito lontano anni luce da altri compagni che nel frattempo si sono laureati in altre facoltà,
In fondo, questi due anni mi hanno regalato l'incanto della mia terra senza mai lasciare Bologna, l'aver conosciuto persone e luoghi d'Italia a me per nulla noti fino a poco tempo fa, un libro con tutta la bellezza che si porta dentro (qui) ma soprattutto la possibilità di continuare a sognare, nonostante le difficoltà. E in attesa di cambiare il presente, qui, si continua a festeggiare. Perchè i motivi non mancano mai

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