"La Costituzione deve essere considerata, non come una legge morta, deve essere considerata, ed è, come un programma politico.
La Costituzione contiene in sé un programma politico concordato, diventato legge, che è obbligo realizzare".
Piero Calamandrei

lunedì 4 marzo 2013

Chi sono i “Marta sui Tubi” ?




Bologna 22 gennaio 2012, i Marta sui Tubi al Teatro Navile, arrivo tardi, a concerto appena finito, mi fermo a parlare con un’amica fin quando mi volto e vedo un signore che scuote la testa e ripete “Fantastici, fantastici”. E’ Lucio Dalla. Ha appena finito un’incredibile duetto con loro sulle note di “Disperato Erotico Stomp”. Tornerà il giorno dopo e duetteranno ancora con “L’anno che verrà” per poi dire: “quello dei Marta sui Tubi è il live più bello che si possa sentire in Italia”.
Destini incrociati i loro, Bologna, la Sicilia, la Musica ed una collaborazione immediata tanto da “riarrangiare”Cromatica con quel piccolo genio bolognese alla voce e al clarinetto.

Dalla ha messo le ali a questa canzone, rendendola molto più bella. E non potremo mai cantarla dal vivo”diràGiovanni Gulino, siciliano e voce del gruppo come l’altro Carmelo Pipitone. Un gruppo nato nel 2002 a Marsala, poco prima del trasferimento a Bologna e attualmente composto anche dalla batteria di Ivan Paolini(2004) e dalle tastiere di Paolo Pischedda (2008) e dal violoncello di Mattia Boschi (2008).

Muovono i primi passi a Bologna tra cover ed inediti e nel 2003 arriva l’album “Muscoli e dei”, il primo dei cinque. Nel 2008 i Marta sui Tubi fondano un’etichetta discografica, la Tamburi Usati, il cui nome è un anagramma del nome della band ma la svolta arriva nella primavera del 2011 grazie al boom di “Carne con gli occhi”. Il 2013 è l’anno del nuovo disco  “Cinque – La Luna e le spine” (qui)  subito entrato in top ten su iTunes. Hanno partecipato al Festival di Sanremo con i due brani “Dispari” e “Vorrei” e che dir si voglia sono stati loro la vera novità. Novità per il cosiddetto “grande pubblico” tanto da essere oggetto di battutine di vario genere a cui hanno risposto con la solita ironia e l’irriducibile grinta che li contraddistingue. Una presenza di “rottura” la loro, una presenza annunciata per prima tra i 14 partecipanti e su cui Fazio aveva scommesso definendoli un eccellenza. Il premio è andato a Marco Mengoni ma sono loro i veri vincitori, hanno affrontato critiche e palco con una incredibile normalità. Che poi loro non si sforzano di essere normali perché sanno bene che “chi è speciale è sempre il più normale”.
Noi intanto li aspettiamo il 5 aprile a Bologna.

Nessun commento:

Posta un commento